Il mercato di Markale è un simbolo della memoria dei civili uccisi e feriti di Sarajevo nel periodo di aggressione e assedio dal 1992 al 1995. Ma la Bellezza non può essere cancellata da colpi di mortaio e cecchini.
Sarajevo, 5 febbraio 1994, nel mercato di Markale c’è confusione. La meravigliosa città di Sarajevo è assediata da 1.479 giorni, e la sua Bellezza è ormai sul punto di appassire. Ma chi la abita, a cominciare dai bambini, trova sempre il modo di sorridere perché i sarajevesi non hanno scordato com’era e come dovrebbe essere Sarajevo: una città che non dimenticava la Bellezza. I pittori dipingevano, gli scrittori scrivevano, i teatri erano aperti. C’è una storia che spiega bene Sarajevo e la sua gente. È la storia di un incontro tra un fotografo e una fioraia a Markale. Uno scambio di parole, un caffè insieme. Il fotografo le chiede allora quale sia il suo nome e lei scarabocchia qualcosa su un foglietto: "Fioraia". Nessun nome, nessuna etnia. Da allora, tornare a trovarla diventa per l’uomo un appuntamento cui non mancare. Fino al giorno in cui al suo banco lei non c'è più. Una storia, delicata e struggente, di dignità e resistenza.
Il monologo di Teatro Civile Markale gode del patrocinio di Sniper Alley, War Childhood Museum, Amnesty International Italia, MC – Teatro Civile & Associazione Moka, OBCT – Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, East Journal, Meridiano 13, Infinito Edizioni, Bottega Errante Edizioni, ISCOS Emilia Romagna, ISCOS Lombardia.
E’ possibile partecipare ad un laboratorio educativo precedente allo spettacolo sulla gestione dei conflitti
Per info e iscrizioni: educazione@pimemilano.com – 02 43 822 321/534
Scritto, diretto e interpretato da Antonio Roma.
Audio e luci di Filippo Borgia.