Uno spettacolo teatrale sul femminicidio: un fatto di cronaca terminato in tragedia.
Come può un uomo ammazzare la propria compagna? Quanto ha inciso la reclusione, resa necessaria dal lock-down, nelle relazioni familiari?
Una coppia adulta che da 9 anni viveva una relazione a distanza, condividendo solo il tempo dei weekend, viene sorpresa dalla pandemia; si ritrova così in una situazione insolita:
condividere lo spazio di un appartamento nell’hinterland di una grande città del nord Italia.
La clausura forzata porta all’esplosione di dinamiche aggressive che scaturiranno nell’omicidio della donna da parte del suo convivente.
Lo spettacolo porta in scena un fatto di cronaca uno dei tanti in cui la violenza della relazione viene esacerbata dall’obbligo di reclusione in casa per mettere in luce le dinamiche, le pieghe della relazione,
i piccoli dettagli che sommati producono un risultato tragico, un evento senza possibilità di ritorno.
Senza lockdown oggi Alessandra (Anna) sarebbe ancora viva?
Quante coppie vivono dinamiche aggressive e violente nella quotidianità senza poterle o saperle bloccare?
Che responsabilità ha ciascuna di noi di fronte all’aggressività di un convivente?
In scena:
Daniela De Pellegrin, nella parte di Anna
Federico Ott, nella parte di Gaspare
Testo di Elisabetta Mauti
Musiche originali di Federico Ott e Marzio Francone