La mitologia in scena. Da Venere a Selène, da Zeus a Poseidone, passando per Eros, Medea, Tifèo, Krònos, Rea, Orione e tanti altri, in un dedalo di amori, intrighi, saghe familiari e vicende degne di un Feydeau o di una divina serie tv. Ed ecco che questi mitici personaggi, apparentemente distanti, per incanto parlano invece di noi, del nostro carattere, dei nostri rapporti familiari e dei nostri amori.
E lo fanno in modo comico! Qualche volta tragicomico…
Insomma, persone. Caratteri. Storie. Ovvero “Tipi psicologici” come li definì Jung. E difatti la psicologia ha attinto a piene mani dallo studio del Mito, basti pensare al mito di Edipo, ovviamente
anche lui presente sul palco con tanto di mamma a seguito.
In chiave prettamente teatrale si potrebbe dire invece che dèi e semidèi in questo spettacolo divengono delle maschere, ognuna col suo carattere, le sue abitudine, le sue nevrosi. Ma pur sempre mitiche!
E il mito corrispondente al nostro carattere, alla nostra storia, qual è? Quale di questi personaggi, di queste storie racconta la tua, la sua, la nostra?
Incredibile come un carattere possa essere delineato con tanta precisione da queste antiche “favolette”! Qualcuno allora scoprirà magari che quella sua disastrosa storia d’amore somiglia tanto alla vicenda di Eco che, per amore di Narciso si consumò al tal punto da svanire conservando di sé solo la voce; e qualcun altro invece si sorprenderà nel ritrovare agghiaccianti somiglianze fra la propria dolce metà e Selène, la quale imbalsamò vivo il mortale Endimione pur di averlo accanto per l’eternità, oppure ancora fra i propri genitori e Demetra, Kronos, Zeus o Rea. Insomma storie remote e al tempo stesso attualissime che sul palco prendono vita con estrema naturalezza, quasi fossero da sempre abituate ai riflettori.
Il tutto indossato da Giuseppe Sorgi.
Rigorosamente da solo sul palco.