FRANCESCO E L'INFINITAMENTE PICCOLO
Dal testo di Cristian Bobin Lucilla Giagnoni ricava un monologo su Francesco d’Assisi, la figura più sconvolgente che l’Italia abbia prodotto: in lui si riassumono tutti gli aspetti meravigliosi di un mondo medievale, per noi ormai perduto, che si schiude alla modernità.
Francesco d’Assisi è la nostra radice, il nostro antenato più nobile, più libero. Mondano e ascetico, combattente, sognatore, teologo e poeta, armato di una fede incrollabile, rivoluzionario fino al limite dell’eresia, e nello stesso tempo capace della più umile obbedienza.
E soprattutto gioioso. Ancora oggi ci insegna ad amare e vivere intensamente ogni momento che la vita ci offre, soprattutto quelli, in questa nostra contemporaneità quasi incomprensibile, che ci sembra di non poter tollerare.
Francesco, santo fra i santi, è infatti un uomo con tutti i suoi difetti. In Francesco il santo e l’uomo sono tutt’uno. Per questo ci è così vicino. Infinitamente grande e infinitamente piccolo in lui sono la stessa cosa.
Scritto e messo in scena da Lucilla Giagnoni
Musiche di Paolo Pizzimenti.