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Rivendita aperta fino 03/06/2025 19:00
Elena Sartori
Clavicembalo e direttore
Pietro Battistoni e Lorenzo Gugole, violini
Martina Morelli, voce di canto
Fabiano Merlante, tiorba e chitarra barocca
André Lislevand, viola da gamba
Maurizio Cazzati (1616-1678)
Piangete, o Ninfe
Se l’amore è una follia
Sei più dura o servitù
Apriti, o bella bocca
(da Canzonette per camera a voce sola, op. 27, 1661)
Gio. Battista Buonamente (1595-1642)
Ballo del Granducca
(da Varie sonate, libro IV, 1626)
Marco Uccellini (1603-1680)
Aria sopra “La Bergamasca”
(da Sonate, arie et correnti a tre e a quattro, con alcune a due, op. 3, aria V)
Giovanni Battista Vitali (1632-1692)
Sonata
1. Grave
2. Allegro
3. Grave
4. Largo
5. Allegro
(da Sonate a due violini e organo, op. 2, n. 12)
Cipriano de Rore (1515-1565)
Intavolatura sulle Vergini del Petrarca. “Le Vergini di Cipriano”
per cembalo solo
Vergine bella
Vergine saggia
Vergine pura
Vergine chiara
Vergine humana et nemica d’orgoglio
(da Canzonette e Madrigali intavolati di Bernhard Schmidt, 1606)
Gio. Battista Granata (1620-1687)
1. Preludio
2. Allemanda
3. Balletto
4. Pasagalio
(da Nuovi Sovavi Concenti di sonate musicali […], op. VI)
M. Uccellini
Aria terza sopra “Balletto” (“Ballo di Mantova”)
(da Sonate, arie et correnti a tre e a quattro, con alcune a due, op. 3)
M. Cazzati
Amante che mirato da bella Dama
(da Il V Libro delle canzonette a voce sola con violini a beneplacito, op. 46)
M. Uccellini
Aria sopra “La scatola degli aghi”
(da Il giardino armonico, op. 4, n. 15)
Note di sala
L’immensa quantità di opere musicali dedicate ai Farnese – incluse quelle di compositori non ancora o non più al servizio del Ducato – testimonia il ruolo di Parma come centro di riferimento per la musica europea del Seicento e oltre. Il programma proposto offre una selezione significativa, formata da brani encomiastici che riflettono le forme più amate dell’intrattenimento di corte, rivelando, nella loro raffinatezza e cura stilistica, non solo l’alto livello della committenza, ma anche un gusto pienamente in sintonia con le tendenze musicali delle grandi corti europee.
Accanto alle prestigiose firme di Cazzati, Vitali e Uccellini, si rende omaggio pure al grande madrigalista Cipriano de Rore che, nel 1561, lasciò Anversa per raggiungere Parma e del quale viene proposta una composizione – Vergine bella, su testo del Petrarca – giunta fino a noi in una elegante intavolatura per tastiera pubblicata all’inizio del Seicento da Bernhard Schmidt: un raro esempio di trasmissione strumentale del repertorio madrigalistico, segno della persistente vitalità rinascimentale nella sensibilità barocca.
Le musiche di Maurizio Cazzati, figura eminente della scuola bolognese, aprono il programma e ricompaiono in prossimità della sua conclusione con le Canzonette per camera op. 27 che si inseriscono nel filone dell’aria da camera seicentesca, dove la voce esplora gli affetti in forme brevi, melodicamente limpide e teatralmente efficaci; a queste si affiancano brani come l’Aria sopra il Ballo di Mantova, la curiosa Scatola degli aghi o Amante che mirato da bella Dama (per voce e due violini), che evidenziano un gusto per la variazione su bassi ostinati e temi popolari ampiamente diffusi nell’Italia del tempo.
Il programma prosegue con composizioni strumentali che, in questo periodo, si distinguono per una ricca varietà di forme danzanti. Il Ballo del Granducca di Giovanni Battista Buonamente – costruito su un celebre tema pan-europeo – e l’Aria sopra La Bergamasca di Marco Uccellini ne sono esempi brillanti, ricchi di fantasia ritmica e di virtuosismo; la musica di Buonamente, protagonista della scena musicale italiana, esplora con inventiva l’arte della danza, mentre Uccellini, discostandosi dalla tradizione polifonica rinascimentale e abbracciando il nuovo linguaggio barocco, propone una musica ricca di contrasti e di slanci virtuosistici.
A questi brani si affianca la Sonata op. 2 n. 12 di Giovanni Battista Vitali, esempio dello stile chiaro della scuola bolognese che, pur nella sua brevità, presenta una scrittura raffinata e una profonda conoscenza delle possibilità espressive degli strumenti, con dialoghi e contrasti tra le varie sezioni che mettono in risalto le qualità timbriche e virtuosistiche di ciascun elemento orchestrale.
Completano il programma alcune danze per chitarra barocca di Giovanni Battista Granata, tratte dall’opera VI dedicata proprio a Odoardo Farnese. Qui, Preludio, Allemanda, Balletto e Pasagalio uniscono galanteria e brillantezza in un omaggio sonoro che sembra evocare i fasti della corte, restituendo – in questa scelta di brani tra voce e strumenti, danza e poesia, affetti e invenzione –l’immagine di una cultura musicale sofisticata e internazionale nella quale Parma occupava un ruolo di primo piano.
Giunto alla sua terza edizione, il Farnese Festival si conferma una delle manifestazioni più rilevanti dedicate alla musica antica e barocca, affermandosi come appuntamento di riferimento nel panorama nazionale e internazionale.
Promosso e organizzato dal Complesso monumentale della Pilotta, il festival nasce con l’obiettivo di valorizzare soprattutto il patrimonio musicale europeo dei secoli XVII e XVIII, attraverso un programma di altissimo livello, curato da Fabio Biondi, uno dei violinisti e direttori maggiormente autorevoli della scena barocca internazionale.
In programma dal 2 all’8 giugno 2025, la rassegna avrà come fulcro, come di consueto, il Teatro Farnese, edificio storico tra i più straordinari al mondo, affiancato da altri spazi del Complesso della Pilotta, che accoglieranno il pubblico in un percorso culturale immersivo tra musica, arte e architettura.
A conferma della sua vocazione progettuale e della capacità di dialogare con le istituzioni culturali del territorio, il Farnese Festival 2025 proporrà, all’interno dei propri ambienti, appuntamenti realizzati in collaborazione con il Teatro Due e con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, consolidando il rapporto con le principali realtà artistiche cittadine e contribuendo alla costruzione di una visione culturale condivisa.
Concepito non soltanto come rassegna di concerti, ma come progetto organico di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e musicale, il Farnese Festival rinnova il proprio impegno nel restituire vitalità e visibilità a un repertorio di straordinario valore, rafforzando al contempo il ruolo del Complesso monumentale della Pilotta quale polo di eccellenza per la promozione e la diffusione delle arti.
Alle persone in possesso del biglietto scontato sarà chiesto di esibire, al controllo accessi, la tessera che dà diritto alla riduzione di cui hanno usufruito.