Due to organizational needs, the dates of active services may vary.
Gottfried von der Goltz (concertino), Judith von der Goltz, Christa Kittel, Beatrix Hülsemann, Lotta Suvanto, violini I
Hanna Visser, Kathrin Tröger, Jörn-Sebastian Kuhlmann, Aliza Vicente, violini II
Corina Golomoz, Lucile Chionchini, Martin Schneider, viole
Annekathrin Beller, Melanie Beck, violoncelli
Kinnon Church, Contrabbasso
Josep Domènech, Esther van der Ploeg, oboi
Bart Aerbeydt, Johan van Neste, corni
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia n. 10 in sol maggiore, K 74
1. Allegro
2. Andante
3. Rondò
Concerto per violino n. 5 in la maggiore [Türkish], K 219
1. Allegro aperto
2. Adagio
3. Rondò-Tempo di minuetto
Ouverture da La finta giardiniera, K 196
Serenata in do maggiore, K 648
1. Marcia
2. Allegro
3. Minuetto-Trio
4. Polacca (Polonaise)
5. Adagio
6. Minuetto-Trio
7. Allegro
Sinfonia n. 29 in la maggiore, K 201
1. Allegro moderato
2. Andante
3. Minuetto
4. Allegro con spirito
Note di sala
Con il suo incipit vivace e brillante, la Sinfonia n. 10 in sol maggiore, K 74 segna l’inizio di un percorso musicale che traccia l’evoluzione stilistica di Mozart. Scritta nel 1770, quest’opera incarna la freschezza propria delle prime composizioni orchestrali del genio salisburghese, in una struttura compatta e aggraziata che scorre luminosa, rivelando fin da subito una sorprendente padronanza della forma. I temi si susseguono con naturalezza, intrecciando leggeri contrasti e raffinatezze armoniche che, pur nella loro apparente semplicità, riescono a trasmettere un’espressività in grado di anticipare i lavori più maturi del compositore.
Il viaggio prosegue con il Concerto per violino n. 5 in la maggiore, K 219, detto «Il turco», scritto nel 1775, in cui l’energia brillante del solista si alterna a momenti più intimi, dando vita a un perfetto dialogo con l’orchestra. Il secondo movimento, caratterizzato da una struggente dolcezza, si configura come una pagina di puro lirismo, sospesa in un’atmosfera contemplativa e raccolta. Il rondò finale, invece, sorprende per le improvvise accelerazioni ritmiche e per il carattere esotico che culmina in un tripudio di virtuosismo, confermando l’autore quale insuperato maestro del concerto solistico.
Accanto a tali capolavori, il programma si arricchisce di una notizia straordinaria: nell’estate del 2024 è stato annunciato il ritrovamento di una Serenata in do maggiore dimenticata, brano che il giovane Wolfgang avrebbe scritto tra il 1766 e il 1770. La sensazionale scoperta, presentata ora in prima esecuzione moderna a Parma, aggiunge al repertorio mozartiano una pagina di straordinaria chiarezza formale ed estro melodico e dimostra come il giovane compositore sapesse già coniugare leggerezza, eleganza e profondità espressiva con dialoghi strumentali costruiti con finezza: inequivocabili tratti distintivi di un genio destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia della musica.
A seguire, l’Ouverture da La finta giardiniera, K 196, uno dei primi lavori teatrali di Mozart, realizzata nel 1775 come brillante introduzione al mondo dell’opera buffa. In questo brano l’energia vivace e la scrittura scintillante si intrecciano con leggerezza e tensione drammatica, giocando con contrasti e colori orchestrali in modo raffinato. In poche pagine, l’autore riesce a evocare un intero universo di atmosfere e caratteri, rivelando una precoce maturità espressiva e una teatralità istintiva già pienamente formata.
Chiude il programma la Sinfonia n. 29 in la maggiore, K 201, datata 1774, che segna un punto di svolta nella scrittura orchestrale mozartiana: pur mantenendo il brio delle opere giovanili, presenta infatti una struttura maggiormente complessa e un uso più maturo dei fiati, del contrappunto e dei dialoghi interni all’orchestra, fondendo lirismo ed energia ritmica in una scrittura stratificata e coerente che annuncia la piena maturità del compositore.
L’intero programma si configura dunque come un affascinante viaggio nella giovinezza creativa di Mozart, un percorso capace di sorprendere, emozionare e incantare ad ogni nota: dalla scoperta della serenata perduta ai capolavori già famosi del repertorio, ogni brano illumina una parabola ascendente di un genio in continua evoluzione.
Giunto alla sua terza edizione, il Farnese Festival si conferma una delle manifestazioni più rilevanti dedicate alla musica antica e barocca, affermandosi come appuntamento di riferimento nel panorama nazionale e internazionale.
Promosso e organizzato dal Complesso monumentale della Pilotta, il festival nasce con l’obiettivo di valorizzare soprattutto il patrimonio musicale europeo dei secoli XVII e XVIII, attraverso un programma di altissimo livello, curato da Fabio Biondi, uno dei violinisti e direttori maggiormente autorevoli della scena barocca internazionale.
In programma dal 2 all’8 giugno 2025, la rassegna avrà come fulcro, come di consueto, il Teatro Farnese, edificio storico tra i più straordinari al mondo, affiancato da altri spazi del Complesso della Pilotta, che accoglieranno il pubblico in un percorso culturale immersivo tra musica, arte e architettura.
A conferma della sua vocazione progettuale e della capacità di dialogare con le istituzioni culturali del territorio, il Farnese Festival 2025 proporrà, all’interno dei propri ambienti, appuntamenti realizzati in collaborazione con il Teatro Due e con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, consolidando il rapporto con le principali realtà artistiche cittadine e contribuendo alla costruzione di una visione culturale condivisa.
Concepito non soltanto come rassegna di concerti, ma come progetto organico di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e musicale, il Farnese Festival rinnova il proprio impegno nel restituire vitalità e visibilità a un repertorio di straordinario valore, rafforzando al contempo il ruolo del Complesso monumentale della Pilotta quale polo di eccellenza per la promozione e la diffusione delle arti.
Alle persone in possesso del biglietto scontato sarà chiesto di esibire, al controllo accessi, la tessera che dà diritto alla riduzione di cui hanno usufruito.