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Direttore: Vincenzo Milletarì
Mihaela Costea, violino
Sarah Hakobyan, mezzosoprano
Alexander Sprague, tenore
Marcell Bakonyi, basso
Luigi Dallapiccola (1904-1975) Tartiniana I
Divertimento per violino e orchestra su temi di Giuseppe Tartini
1. Larghetto, molto espressivo ma semplice
2. Allegro misurato ma con fuoco
3. Molto sostenuto
4. Allegro assai ma non precipitato
Igor Stravinskij (1882-1971) Pulcinella
Suite da concerto
1. Sinfonia
2. Serenata
3. Scherzino - Allegretto - Andantino
4. Tarantella
5. Toccata
6. Gavotta (con due variazioni)
7. Vivo
8. Minuetto - Finale
Note di sala
Nel cuore di questo festival dedicato alla musica barocca, il concerto di oggi propone un itinerario affascinante: due opere del Novecento che si nutrono della linfa del Settecento, non per rievocarlo pedissequamente, ma per reinterpretarlo in chiave contemporanea. Tartiniana I di Luigi Dallapiccola e Pulcinella di Igor Stravinskij offrono due modi diversi, ma complementari, di dialogare con il passato, mostrando quanto il Barocco possa ancora ispirare la creatività moderna.
Luigi Dallapiccola, uno dei massimi esponenti della musica italiana del Novecento, è noto per la sua scrittura raffinata e per l’adozione consapevole del linguaggio dodecafonico. Ma in Tartiniana I, composta nel 1951, l’autore sceglie un registro diverso, più lirico e cantabile. Ispirandosi a temi originali di Giuseppe Tartini (1692-1770), costruisce un omaggio personale e intimo al grande violinista e compositore settecentesco.
I quattro movimenti del brano alternano delicatezza e virtuosismo, semplicità e complessità. La voce del violino solista, sempre in primo piano, intreccia melodie antiche a colori e armonie novecentesche, dando vita a una musica sospesa tra le epoche. Tartiniana I non è solo una rilettura, ma una vera e propria reinvenzione poetica del Barocco. La scrittura orchestrale, pur sobria, accompagna e avvolge il solista con eleganza, restituendo l’immagine di uno stile ridondante filtrato attraverso la sensibilità moderna.
Scritto originariamente come balletto per i Ballets Russes di Djagilev e rielaborato in forma di suite nel 1922, Pulcinella è considerato l’inizio della fase neoclassica di Stravinskij. Il compositore parte da musiche attribuite a Pergolesi (1710-1736) e ad altri autori dell’epoca, per costruire un gioco ironico e sorprendente: un Barocco reinventato, dove le melodie originali sono trattate con libertà ritmica, armonica e timbrica.
Articolata in otto sezioni, la suite alterna sezioni vivaci e danzanti a momenti più intimi. La scrittura orchestrale, trasparente e ingegnosa, mette in luce la teatralità del personaggio di Pulcinella, figura emblematica della commedia dell’arte. Ogni episodio è un piccolo quadro sonoro: la Tarantella e la Toccata travolgono per energia, mentre la Serenata e il Minuetto conservano un gusto cantabile e nostalgico. Con spirito leggero ma rigoroso, Stravinskij ci offre un Settecento immaginario, filtrato dallo sguardo acuto del Novecento.
Dallapiccola e Stravinskij, pur lontani per poetica e temperamento, condividono un’intuizione comune: il passato può essere terreno fertile per la creazione, non un modello da imitare. In entrambi i brani, la musica barocca si trasforma, rivive e parla una lingua nuova, moderna, personale, eppure profondamente rispettosa delle sue origini. In questo modo, il concerto si inserisce perfettamente nello spirito del festival: un’esplorazione viva e consapevole delle forme del Barocco, viste non come patrimonio statico, ma come stimolo per nuove visioni artistiche.
Giunto alla sua terza edizione, il Farnese Festival si conferma una delle manifestazioni più rilevanti dedicate alla musica antica e barocca, affermandosi come appuntamento di riferimento nel panorama nazionale e internazionale.
Promosso e organizzato dal Complesso monumentale della Pilotta, il festival nasce con l’obiettivo di valorizzare soprattutto il patrimonio musicale europeo dei secoli XVII e XVIII, attraverso un programma di altissimo livello, curato da Fabio Biondi, uno dei violinisti e direttori maggiormente autorevoli della scena barocca internazionale.
In programma dal 2 all’8 giugno 2025, la rassegna avrà come fulcro, come di consueto, il Teatro Farnese, edificio storico tra i più straordinari al mondo, affiancato da altri spazi del Complesso della Pilotta, che accoglieranno il pubblico in un percorso culturale immersivo tra musica, arte e architettura.
A conferma della sua vocazione progettuale e della capacità di dialogare con le istituzioni culturali del territorio, il Farnese Festival 2025 proporrà, all’interno dei propri ambienti, appuntamenti realizzati in collaborazione con il Teatro Due e con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, consolidando il rapporto con le principali realtà artistiche cittadine e contribuendo alla costruzione di una visione culturale condivisa.
Concepito non soltanto come rassegna di concerti, ma come progetto organico di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e musicale, il Farnese Festival rinnova il proprio impegno nel restituire vitalità e visibilità a un repertorio di straordinario valore, rafforzando al contempo il ruolo del Complesso monumentale della Pilotta quale polo di eccellenza per la promozione e la diffusione delle arti.
Alle persone in possesso del biglietto scontato sarà chiesto di esibire, al controllo accessi, la tessera che dà diritto alla riduzione di cui hanno usufruito.