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EUROPA GALANTE
FABIO BIONDI
Violino solista e direttore
Orchestra
Fabio Ravasi, Beatrice Scaldini, Barbara Altobello, violini I
Andrea Rognoni, Silvia Falavigna, Matilde Tosetti, violini II
Stefano Marcocchi, Ernest Braucher, viole
Alessandro Andriani, Perikli Pite, violoncelli
Paola Poncet, cembalo
Giangiacomo Pinardi, teorba
Emmanuel Laporte, Gabriel Pidoux, oboi
Patxi Montero, contrabbasso
Voci
Ann Hallenberg, Attalo
Vivica Genaux, Nicomede
Roberta Mameli, Farnace
Jorge Navarro Colorado, Tiridate
Carlotta Colombo, Laodicea
Ernesta Scabini, Arsinoe
La passione per il teatro ha segnato profondamente la storia della famiglia Farnese fin dai tempi di Pier Luigi, mantenendosi viva per oltre due secoli come espressione di potere, prestigio e raffinata cultura. Anche nei periodi di crisi, la dinastia continuò a investire con determinazione in spettacoli grandiosi, utilizzandoli come strumenti di legittimazione politica e di rafforzamento delle alleanze nobiliari. Un esempio emblematico di questo impegno fu l’inaugurazione del Nuovo Teatro Ducale nel 1687 che trasformò Parma in un centro nevralgico della scena barocca. Questa sala visse un momento di particolare splendore nel 1714 quando, in occasione delle nozze di Elisabetta Farnese con il Re di Spagna, giunsero nel territorio celebri interpreti che accrebbero il prestigio dei governanti a livello internazionale.
In quello stesso teatro, il 10 maggio 1726, andò in scena con grande successo I fratelli riconosciuti, nuova versione di un vecchio libretto di Francesco Silvani, rielaborato dall’abate Carlo Innocenzo Frugoni che lo adattò alle esigenze artistiche del luogo e ai gusti dei cantanti, in particolare dei celebri castrati Carlo Broschi (Farinelli), nel ruolo di Nicomede, e Giovanni Carestini (Cusanino) in quello di Attalo. Dopo essersi già esibiti insieme nel 1722, i due interpretarono fratelli rivali, offrendo al pubblico una memorabile sfida vocale. La platea fu testimone di un confronto straordinario tra le voci più ambite del momento, in un duello canoro che accese entusiasmi e consacrò quella serata come una delle più memorabili della stagione teatrale.
La composizione musicale fu affidata a Giovanni Maria Capelli, figura centrale della vita artistica parmigiana tra XVII e XVIII secolo. Sacerdote, organista e maestro di cappella del Duomo aveva iniziato la carriera con la musica sacra, per poi dedicarsi anche al teatro.
L’orchestra, composta da artisti di grande talento, annoverava tra le sue fila i celebri fratelli Besozzi – Giuseppe e Alessandro agli oboi, Paolo Girolamo al fagotto –, noti non solo per la loro straordinaria tecnica, ma anche per l’eleganza e l’assieme impeccabile delle loro esecuzioni.
A conferire ulteriore splendore alla produzione contribuirono i sontuosi costumi di Natale Canziani e le scenografie spettacolari di Pietro Righini. Nonostante il carattere difficile di quest’ultimo, la collaborazione tra i due fu essenziale per definire visivamente i personaggi e l’atmosfera dell’opera, concorrendo così all’eccellenza del teatro barocco parmigiano.
L’opera narra la storia di due fratelli, figli dello stesso padre ma di madri diverse, che crescono ignari l’uno dell’esistenza dell’altro in contesti differenti. Attraverso una trama ricca di travestimenti, scambi d’identità e rivelazioni impreviste, Nicomede e Attalo si trovano coinvolti in una rete di inganni, ambizioni e sentimenti. Solo alla fine, con il riconoscimento dei legami di sangue, si giunge al lieto fine: la riunione familiare, il ripristino dell’onore e la celebrazione del perdono. Il tema dell’«arte del riconoscimento», tanto caro al teatro del Settecento, trova qui piena espressione, sottolineando come la verità, pur celata, sia destinata a prevalere.
Giunto alla sua terza edizione, il Farnese Festival si conferma una delle manifestazioni più rilevanti dedicate alla musica antica e barocca, affermandosi come appuntamento di riferimento nel panorama nazionale e internazionale.
Promosso e organizzato dal Complesso monumentale della Pilotta, il festival nasce con l’obiettivo di valorizzare soprattutto il patrimonio musicale europeo dei secoli XVII e XVIII, attraverso un programma di altissimo livello, curato da Fabio Biondi, uno dei violinisti e direttori maggiormente autorevoli della scena barocca internazionale.
In programma dal 2 all’8 giugno 2025, la rassegna avrà come fulcro, come di consueto, il Teatro Farnese, edificio storico tra i più straordinari al mondo, affiancato da altri spazi del Complesso della Pilotta, che accoglieranno il pubblico in un percorso culturale immersivo tra musica, arte e architettura.
A conferma della sua vocazione progettuale e della capacità di dialogare con le istituzioni culturali del territorio, il Farnese Festival 2025 proporrà, all’interno dei propri ambienti, appuntamenti realizzati in collaborazione con il Teatro Due e con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, consolidando il rapporto con le principali realtà artistiche cittadine e contribuendo alla costruzione di una visione culturale condivisa.
Concepito non soltanto come rassegna di concerti, ma come progetto organico di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e musicale, il Farnese Festival rinnova il proprio impegno nel restituire vitalità e visibilità a un repertorio di straordinario valore, rafforzando al contempo il ruolo del Complesso monumentale della Pilotta quale polo di eccellenza per la promozione e la diffusione delle arti.
Alle persone in possesso del biglietto scontato sarà chiesto di esibire, al controllo accessi, la tessera che dà diritto alla riduzione di cui hanno usufruito.